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Stimolare il collagene con un trattamento non invasivo e personalizzato

stimolare il collagene con ultrasuoni microfocalizzati

In medicina estetica, il lifting non chirurgico a ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati stimola la produzione di collagene in modo non invasivo.

Il mondo della medicina estetica moderna mette a disposizione trattamenti di lifting sempre meno invasivi. Si realizzano sfruttando diverse tecniche: per fare qualche esempio, abbiamo i lifting liquidi eseguiti con tecniche di tipo iniettivo, per cui sono dei trattamenti mini invasivi ma comunque eseguibili in ambulatorio, quindi senza necessità di bisturi, anestesia e convalescenza. Se andiamo invece ad inoltrarci nel mondo delle tecniche non invasive, abbiamo tutta una serie di trattamenti che si servono di diverse tipologie di transducer, ossia apparecchi che trasformano energia in calore, per stimolare il collagene e ringiovanire la pelle di viso, collo e décolleté.

Le modalità di azione di questi trattamenti sono concettualmente molto diverse rispetto a quelle dei trattamenti del passato. Prima, se si volevano eliminare le rughe e gli altri segni dell’invecchiamento, ci si trovava a dover ricorrere al chirurgo plastico. Il lifting tradizionale, pur essendo un intervento poco invasivo e che non lascia cicatrici, è comunque un intervento chirurgico, e in quanto tale richiede ricovero, anestesia e convalescenza. Un’alternativa meno invasiva disponibile erano le microiniezioni di tossina botulinica, molto efficaci nell’eliminare le rughe di espressione. 

Lifting tradizionale e tossina botulinica sono disponibili ovviamente anche oggi. Anzi, negli anni sono sicuramente stati ottimizzati in termini di sicurezza, risultati e comfort per il paziente. I trattamenti di medicina estetica attuali però sono pensati affinché non si debba arrivare più a quel punto nel quale il bisturi è l’unica soluzione. 

La pelle nel tempo cambia, e questo è un dato di fatto impossibile da modificare. Nessuno, d’altronde, è mai riuscito a fermare il tempo. Alcuni dei processi metabolici coinvolti nella sintesi delle proteine che ritroviamo nella struttura della pelle – prima tra tutte, il collagene – subiscono un rallentamento nel corso degli anni, e questo è uno dei principali motivi per i quali la pelle, inevitabilmente, invecchia.  

Il collagene rappresenta circa il 75-80% di tutte le proteine presenti nella pelle, fungendo da struttura portante e conferendo elasticità, tonicità e compattezza. È prodotto dai fibroblasti presenti nel derma, e si organizza in fibrille che forniscono resistenza alla trazione cutanea. Con il passare degli anni l’attività dei fibroblasti rallenta, per cui la produzione di collagene diminuisce. Oltre a questo, l’esposizione ambientali a raggi UV, il fumo e lo stress ossidativo accelerano la degradazione delle fibrille esistenti. Tutto questo porta nel tempo ad una riduzione delle riserve di collagene, che si traduce in una perdita di qualità del tessuto cutaneo e nella comparsa di rughe e lassità cutanee.

I trattamenti di lifting non chirurgico permettono di migliorare la qualità della pelle e di eliminare, o ridurre in maniera significativa, i segni dell’invecchiamento. Essi agiscono attraverso un meccanismo di biostimolazione: in altre parole, vanno a promuovere quei processi biologici che risultano rallentati dagli anni che passano, primo tra tutti la produzione di collagene da parte dei fibroblasti. 

Stimolare la produzione di collagene con un trattamento non invasivo e personalizzato permette di migliorare la qualità della pelle in termini di texture, elasticità e compattezza, portando come risultato un ringiovanimento naturale ed armonioso di viso, collo e décolleté.

Tra le tecniche di lifting non invasive che si basano sull’utilizzo dei transducer, una delle più innovative è quella con gli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidatiTutti i transducers si basano sull’azione del calore. Utilizzano diverse forme di energia di partenza – laser, radiofrequenza o, per l’appunto, ultrasuoni microfocalizzati – per stimolare i fibroblasti del derma a produrre nuovo collagene. Il calore ha anche un altro effetto, definito skin tightening, che consiste nel promuovere la contrazione delle fibre collagene esistenti, migliorando la tonicità della pelle. 

Gli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati si sono mostrati particolarmente efficaci perché la guida ecografica permette al medico di visualizzare la struttura della pelle in tempo reale. In questo modo è possibile creare un protocollo di trattamento altamente personalizzato per ogni paziente, ottimizzando di conseguenza i risultati ottenibili.

Continuiamo ora con un excursus sui vari transducers disponibili e sulle potenzialità di ognuno per la messa a punto di un trattamento di lifting non chirurgico.

Quali sono i principali transducer utilizzati in medicina estetica per il ringiovanimento cutaneo

Nel trattamento con ultrasuoni microfocalizzati possiamo stimolare la produzione di collagene agendo su tutti i tessuti del volto deputati alla sua produzione e questo grazie a trasducer che appunto lavorano a profondità differenti.

Generalmente il trasducer 4.5 ci consente di stimolare i muscoli del volto e del collo che normalmente sono interessati dal lifting chirurgico: a livello del platisma e dello SMAS, infatti, abbiamo una importante produzione di collagene che si riflette in un effetto lift del collo, sottomento e terzo inferiore del volto.

Il trasducer 3.0 solitamente consente di stimolare il derma, anche se ogni trattamento è personalizzato e studiato interamente sul volto del paziente, dove talvolta l’anatomia non è da manuale e gli stati target sono posizionati a profondità diverse. In questo il sostegno ecografico e l’esperienza del medico consentono di sfruttare al massino la tecnologia e di raggiungere risultati significativi.

Il trasducer 1.5 si utilizza solitamente per migliorare la texture cutanea, i pori, le microrughe, poiché agisce superficialmente.

Come agiscono gli ultrasuoni microfocalizzati nella stimolazione del collagene

Gli ultrasuoni microfocalizzati determinano dei punti di coagulazione termica tutti alla stessa distanza e profondità, grazie ai quali i fibroblasti vengono stimolati a produrre collagene di tipo 1 e 3. Questo si traduce nella compattezza cutanea e quindi nell’effetto lift.

Il vantaggio della guida ecografica

I principali  vantaggi dell’uso della guida ecografica durante il trattamento, sono la personalizzazione del trattamento stesso e il controllo per limitare le complicanze. Grazie alla guida ecografica, infatti, vediamo i vasi e li evitiamo così come le strutture ossee.